Come pubblicare un libro
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Consigli e suggerimenti su come pubblicare un libro
La scelta di un editore a cui affidare la pubblicazione dei propri testi è un fatto cruciale che incide significativamente sul buon esito della intera operazione culturale.
La pubblicazione di un volume, ed il modo con cui si procede alla sua realizzazione e diffusione materiale, non va mai considerato superficialmente come un fatto trascurabile o secondario.
Molte e molto diverse fra loro sono, infatti, le modalità di pubblicazione che un editore può decidere di proporre ad i suoi autori.
Tuttavia la qualità di un lavoro editoriale è determinata sempre dai medesimi fattori, ovvero dal buon esito e corretta esecuzione delle relative fasi del ciclo produttivo: la progettazione - nella quale rientra lo studio e la revisione totale dell'opera (l'espletamento dell'editing, la predisposizione di un apparato critico, delle note al testo e della bibliografia, eventuali integrazioni), l'impostazione grafica e creativa -, la produzione e l'ultima fase corrispondente alla diffusione, promozione e circolazione della stessa.
Un buon libro non può vivere senza il pieno supporto di questi fondamentali momenti.
Il lavoro di un editore deve pertanto corrispondere ad un approccio estremamente serio e rigoroso, altamente qualificato e professionale nella complessiva gestione delle metodologie e dinamiche di lavoro.
Prima di pubblicare le proprie opere è sempre consigliabile fare una attenta ricognizione dei requisiti posseduti dell'editore prescelto.
FONDAZIONE MARIO LUZI | EDITORE® Per informazioni: clicca qui
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Come tutelare la propria opera inedita dal plagio
Uno dei timori più ricorrenti per tutti coloro che scrivono è di essere defraudati della propria opera da qualcuno che lo copi o se ne appropri indebitamente. Questa paura è astrattamente fondata e ci spinge - ad ogni modo - ad una breve riflessione circa le possibili tutele giuridiche che possono essere operate per salvaguardare così dette "opere dell'ingegno".
Venendo ai casi più concreti gli autori temono diffusamente che l'invio dei propri testi inediti alle case editrici sia una pericolosa e rappresenti un reale rischio di incorrere in casi di plagio della propria opera. Benché questa circostanza possa verosimilmente ritenersi del tutto ipotetica e piuttosto improbabile, non di meno è sempre opportuno predisporre gli opportuni accorgimenti e rimedi del caso.
Si tenga però conto che è certamente molto più probabile che una casa editrice, decidendo di non pubblicare un libro, lasci nel più completo anonimato il materiale ricevuto. Di contro, si consideri che se la medesima opera suscitasse un reale interesse, allora l'editore si adopererebbe con ogni mezzo nell'intento di predisporne la pubblicazione e non di certo ponendo in atto una operazione di plagio a vostro danno. Una casa editrice seria ha come esclusivo interesse quello di portare alla stampa tanto più lavori realmente pregevoli e nel caso la vostra opera fosse di oggettivo rilievo, l'editore provvederà eventualmente a sottoporvi un contratto di edizione nel quale saranno esposte dettagliatamente tutte le modalità per il trattamento del rapporto di edizione, compresa la tutela relativa all'opera oggetto della pubblicazione.
E', pertanto, opportuno ribadire che l'ipotesi di plagio - soprattutto in ambito editoriale - è da considerarsi l'estrema ratio, certamente una ipotesi fra le meno diffuse e solo residuale.
Vigilare sulla propria opera
Cominciamo col dire che allo stato corrente non esiste un soggetto o un organismo istituzionale in grado di vigilare specificamente sulle ipotesi di plagio. Detta violazione rientra nella fattispecie contemplate dalla relativa materia italiana sul "Diritto d'autore" e nelle previsioni di cui al Codice civile. L'autore che si ritenesse personalmente leso da una ipotesi reale di plagio dovrà far valere le proprie ragioni con una azione giuridica individuale che potrà concretizzarsi in ambito stragiudiziale o in sede di processo dinanzi ad un giudice.
L'opera di vigilanza è, pertanto, demandata prima di tutto al controllo che l'autore può esercitare sul proprio lavoro avendo cura di verificare se v'è stata o meno una violazione dei proprio diritti d'autore e se nella, fattispecie, sia stata violata o disconosciuta e alterata la così detta paternità dell'opera. Va, comunque, inteso che in via generale qualsiasi uso non autorizzato dall'avente diritto, ovvero concesso dall'autore, può ravvisare, a seconda dei casi, una violazione più o meno grave punibile ex lege.
In conclusione si prenda ad ogni atto che il concetto di plagio è un concetto giuridicamente molto evanescente, o quanto meno suscettibile a dimostrazione non sempre facile ed oggettivabile, in quanto è sufficiente modificare delle parti dell'opera per uscire dalla casistica di plagio ed entrare in quella della semplice ispirazione, non giuridicamente rilevante.
Ciò detto, si procederà adesso dando conto delle relative modalità per esercitare una tutela sulla propria opera.
Esistono degli strumenti per tutelare gli scrittori esordienti dal plagio?
Il deposito SIAE
Tra gli strumenti possibili a disposizione degli scrittori esordienti vi è l'iscrizione alla SIAE (Società Italiana Autori e Editori), ed in particolare alla sua sezione di specifica appartenenza per le opere letterarie, ovvero quella identificata dalla'cronimo OLAF. Per tale iscrizione è necessario aver pubblicato almeno un'opera ma assumono valore di pubblicazioni anche operate sui siti internet e sui blog, quindi chiunque può, di fatto, iscriversi. Tutti coloro che godono dello status di socio della SIAE hanno la possibilità di depositare presso i suoi uffici il testo inedito, in realtà anche i non soci possono farlo, ma in questo caso dovranno versare contestualmente al deposito la cifra di 110 euro. La procedura prevede che il testo vada firmato in tutte le sue parti e compilato un modulo presente acquisibile anche dal sito della SIAE, dopodiché il testo può essere spedito a mezzo posta o consegnato direttamente agli uffici dell' OLAF. All'autore viene rilasciata una ricevuta che attesta la paternità dell'opera. Il deposito ha la validità di 5 anni dopodiché và rinnovato altrimenti l'opera verrà distrutta.
La tutela a mezzo Raccomandata
Oltre al deposito alla SIAE, che come abbiamo visto è piuttosto dispendioso sia in termini burocratici che economici, esistono altre possibilità per gli scrittori esordienti che desiderino tutelare il proprio inedito dai tentativi di plagio. Un primo metodo è il ricorso ad un notaio, che dietro il pagamento di una parcella molto salata, conserverà il vostro testo nel suo archivio, naturalmente, a meno che non abbiate parecchi soldi da buttare, vi sconsiglio di agire in questo modo. La maniera meno economicamente gravosa e quindi anche maggiormente diffusa per tutelare i propri diritti è quella di inviarsi al proprio domicilio il testo che si vuole tutelare per mezzo di un pacco raccomandato. Dunque per tutelarvi dai tentativi di plagio, vi basta, prima di mandare ai vari editori le copie del vostro testo, inviarvi per raccomandata postale il vostro testo (Raccomandata A./r a se medesimo) in questo modo la data nel timbro postale attesterà la paternità dell'opera. Naturalmente non dovete aprire il pacco che vi sarete inviati, ma dovrete solo conservarlo per utilizzarlo in caso di bisogno. Se la vostra opera è un racconto breve o una raccolta di poesie, potete anche rinunciare del tutto al pacco, facendo apporre il timbro postale direttamente sul vostro libro.
Abbiate cura di porre in essere questi accorgimenti prima di inviare il vostro testo inedito agli editori e sarete tutelati da qualsiasi tentativo di plagio.
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